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VIII.


GLI AMORI EROICI DELLA CONTESSINA.


Ho pregato Maioli di salire in automobile e venire a fare colazione con me all’albergo.

L’albergo dell’Aquila d’Oro, dove io, passando, avevo preso alloggio, era un edificio tetro e solitario, come è solitaria e tetra tutta la città, tranne quel pezzetto del Corso.

— In questo albergo hanno alloggiato Giuseppe II, Carlo di Borbone, Carlo Felice.... — diceva Maioli.

— Si vede — dissi io — che quei signori, a quei tempi, avevano poche pretese.

Finalmente comparve nel salone da pranzo un cameriere con un frac preistorico e Maioli dà lui gli ordini al cameriere.

— Avete i tortelloni di ricotta col ragù? Benissimo. Ma fumanti! E dopo, cosa preferite, Sconer, un’omelette coi tartufi, o le costolettine di vitello col prosciutto? Sono specialità di P***.

Quando arriva il piatto fumante dei tortelloni col ragù, gli basta una severa occhiata per sincerarsi che tutto è proceduto con ordine.