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— Lionello....
— Ah, lei conosce Lionello? Delizioso, delizioso, delizioso!
(Fortunato Lionello! Dovunque io vada, tutte le signore lo chiamano “delizioso„).
— Con qualche riserva — dico io.
— Sarebbe a dire?
— Non oso, signorina.
— Osi liberamente.
— È un po’.... un po’.... Come dire? In certe situazioni dei suoi drammi è un po’ audace....
La contessina ripete, ah, ah, ah, in modo sconcertante per me.
— Ma in arte, caro signore — mi dice — non usa più menare il can per l’aia per trecento pagine. Fa dispiacere a lei? È moralista forse lei?
— Me ne guardo bene.
Mi scruta un po’, e poi mi domanda:
— Lei è artista?
— Sì, signora! Artista della bellezza.
Allora parlò Maioli e disse che io sono gerente della Casa X*** e compagni. — Un uomo mercantile, pur troppo! Ma che farci? Oggi il mondo cammina così.
La contessina ripetè i suoi ah, ah, ah!, in modo quasi offensivo al mio confronto.
Io sono molto gentleman con le donne belle,