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Signorina O***, terribile, e anche molto ricca. Dove aveva imparato a rovesciare gli occhi così? La tinta della sua pelle era prodigiosa; ma del tutto naturale: diafana! Pareva non nata come nascono tutte le donne, ma ricavata da uno scultore magico per entro la polpa di quelle pesche cotogne che sono gialline gialline. Vestiva con una personalità straordinaria; cioè sempre abiti di un colore diafano, sbiadito, intonato al colore della pelle. Io non so dire se era bella, perchè io ero mezzo stregato. “Nasconda quella lingua,„ io le diceva, perchè ogni tanto lei metteva fuori dalle labbra la puntina della lingua: questa però non era diafana, ma rossa. “Nasconda almeno quelle gambe,„ perchè lei aveva l’abitudine di mettere in esposizione le gambe, diafane ancora quelle, cioè con scarpette e calze di seta, sempre color diafano. “La turbano?„ “Non mi fanno dormire!„ Mi diceva nettamente: “Se mi vuole sposare, signor Sconer, approfitti finchè sono libera„. Io la avrei anche sposata, ma è che essa era contro-indicata ad uno dei due fini per cui io intendevo di accedere al matrimonio. Lei non voleva avere figliuoli “perchè questa operazione rovina la pelle„. Io volevo aver lei, ma anche