Pagina:Panzini - Io cerco moglie!, 1920.djvu/35


— 21 —


Parla bene l’italiano, ma al suo cane, un cane molto educato, parla in francese.

Ho avuto l’onore di ospitarla in casa mia, che il babbo e la mamma volevano visitare il secondo piano, rimasto sfitto, della mia palazzina. In quella occasione siamo rimasti soli.

“Magnifico!„ disse alludendo alla mia palazzina.

“Ah, sì!„ risposi. “Palazzina dei conti Tornamali: oggi mia proprietà, miss N....!

Ma vide una poltrona inglese; vi si sedette di un balzo, rimbalzò su, e poi si rincantucciò: “Si sta molto bene qui„. Era di maggio. Ella portava un cappello fantasia di tulle, costellato di bolle nere, su la cui aureola spiccava il suo profilo, col suo nasino: l’abito di mussolina aveva sopraposti certi ricami di draghi e serpi, d’oro e di argento. Le belle braccia erano guantate di pelle bianca, le gambette erano tutte bianche, e protendevano ardite con le scarpette pur bianche.

Mi pareva uno scoiattolo orientale.

Mio Dio, possedere in casa questo animaletto prezioso! Se le allungo un braccio, mi balza sopra e si avvolge intorno.

Infatti balzò dalla sedia a sdraio, e fece ci, ci:

“Lei manca di una cosa, Sconer.

“Io manco di una cosa?

“Sì, lei non ha libreria.