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— Dunque, contessina, deliziosa l’acqua, delizioso il vino, deliziose le cetonie, delizioso il prosciutto: tutto delizioso....
— Ah, sì, Sconer; forse anche la morte, deliziosa; ma non ne ho la sensazione: mi pare di non dover morir mai.
— Anch’io, contessina. Cioè, deliziosa la morte no; ma voglio dire che anch’io ho la sensazione di non dovere morire mai. Così che se noi due fossimo marito e moglie, non moriremmo mai.
— Ah, ah, ah! — Dà in uno scoppio di risa sconcertante che le si vede sino alla gola.
— Come Filemone e Bauci.
Non conosco questi signori, ma mi pare che lei prenda la cosa in giuoco.
Ma si fa seria d’un tratto e dice:
— Mio Dio, cosa stiamo facendo, Sconer?
— Stiamo facendo colazione, contessina.
— Ma è compromettente!
— Magari fosse, contessina.
— Ma lei è davvero audace!
Io sospiro.
Lei torna a dare in un altro scoppio di risa.
Io sono disorientato. Qui sta per succedere qualche cosa di straordinario. È il sole che l’ha indorata? lo champagne che l’ha eccitata? Non