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quel giorno per onorare Melai al pranzo; una delle quali probabilmente ha servito ad alimentare quell’incendio che io dovevo contemplare la mattina del sette giugno. Ah, povero mio champagne extra dry!)
— Probabilmente saranno calde, ma le facciamo subito frappées; le mettiamo giù nel pozzo.
La contessina accetta con piacere.
Realmente nella credenza erano onestamente rimaste obliate le due bottiglie dal collo d’argento.
La contessina si diverte. Vuole metter lei le bottiglie nel secchio, e calar lei la fune.
— Un momento, contessina.
— Che cosa?
— Eh, ma se caliamo le bottiglie così, dopo, quando il secchio è nell’acqua, galleggiano e vanno via. E chi le ripesca più? Bisogna legarle al secchio.
È meravigliata.
— Sempre così previdente, Sconer?
— Sempre, contessina. Sistema della Casa.
Leghiamo, caliamo le bottiglie.
Ora i bicchieri. Nella credenza vi sono molti bicchieri, ma non le coppe per lo spumante. V’è un cavatappi di stile antiquato, ma non serve.