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nascere in me un così concentrato furore che, per la prima volta, mi giudicai capace di una azione violenta.
— Buon giorno, cavaliere, — mi dice con adorabile tranquillità. — In settimana verrà senza fallo l’imbianchino a pulire la cucina.
— L’imbianchino? Non occorre più.
— Ma non viene la sua signora madre?
— No. È andata ad Aix-les-Bains.
— Oh, quanto mi dispiace!
— Anche a me.
Silenzio.
— Mi pare di cattivo umore, cavaliere, — dice madama Caramella.
— Io? Può darsi. Ma lei invece, per quello che succede, mi pare di troppo buon umore.
— Qualche cattiva notizia nel bollettino della guerra?
— Nel bollettino della guerra? Non so: ma nel suo bollettino, sì certo.
— Mio?
— Suo, sì, di lei. Come? Non lo sa? Ma lei è entrata in guerra! Io ne sono ancora stupefatto: una donna come lei che non è più una giovanetta, che fino a ieri aveva dato prova di equilibrio mentale, di senso della realtà, decreta anche lei improvvisamente il salto nel vuoto; e