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pochi. Ciò è impressionante, non per la tragedia che io eviterei ad ogni modo, ma perchè comprometterebbe l’autenticità dell’erede.

Adesso poi che Lionello è passato a idee anche più moderne, mi ha investito con disdegno di male parole perchè io cerco moglie.

— Ma, amico mio — gli ho risposto — tu, come artista, ci guadagni ad essere — diciamo così — uomo del disordine; ma io, anche per ragioni d’affari, sono uomo d’ordine; e il matrimonio è un atto di deferenza verso la società, come, in certi casi, la redingote e il cappello a cilindro. E poi io cerco anche un figlio.

— I figli sono destinati per l’umanità! — esclama Lionello.

— Questo va bene per te — gli ho risposto — che senti l’umanità, ma io il figlio lo voglio per me.

Io gli potevo anche osservare che lui si mostrava ingrato, perchè nei suoi drammi aveva ricavato tanti begli effetti dal matrimonio; ma per delicatezza non glielo ho detto.

*

Se non che, da qualche tempo, il problema dell’erede si complica col fenomeno grandioso della mia gioventù che rinasce. Io che fino a