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sogna dire: “seguitava a crollare„. Una ragazzina minorenne, davanti alla quale io, con suprema delicatezza, mi sono trattenuto sempre dal proferire le parole sacramentali: “Signorina, io vi amo„ dare dei baci così! baci di donna provetta. Ah, falsa minorenne! Forse non esistono più minorenni. Probabilmente mentre io mi spazzolavo il vestito, essi seguitavano ancora a baciarsi; e allora dovetti constatare che io soffrivo. Infatti avevo gli occhi fuori della testa. E più forse del bacio, mi faceva fremere la visione degli atti preparatori del medesimo, quando lei pettinava lui così dolcemente con la mano; quando lei gli insinuava nella bocca i miei cioccolatini. Così! Faceva così! E feci a me stesso l’atto di insinuarmi in bocca i cioccolatini col rosolio. “Tu soffri realmente, Ginetto Sconer, tu soffri!„ Il sapore di quella fanciulla, che dovevo gustare io, se lo è invece gustato Melai. Guai se io fossi un uomo sanguinario come usa adesso! A quest’ora sotto quella pergola esisterebbero due cadaveri.

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La mattina seguente stavo un po’ meglio, ma non così che, quando venne Lisetta per rassettare le camere, io non dicessi:


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