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— Signora, — io le rispondo, — non c’è che un rimedio: loro ròsicano da una parte, e noi rosichiamo dall’altra.
La signora non capisce il mio elegante linguaggio. Dice che mi farà imbiancare la cucina.
*
È idillico! È una famiglia idillica; e anch’io divento idillico.
Pranzano — con la buona stagione — sotto la pergola. Quando si fa sera, accendono una gran lampada ad acetilene. È la signorina che fa i servizietti, porta il vassoio, si alza, va e viene, porta i fiammiferi, quei benedetti fiammiferi, che l’avvocato non sa mai dove se li metta.
Spesso mi invitano a prendere il caffè. La signorina mi serve il caffè col suo bel tovagliolino.
— Oh, che bei ricamini! Ricamato da lei, scommetto.
— Invece sono stata proprio io — dice madama Caramella.
Faccio le mie più vive congratulazioni.
Famiglia molto buona, ma anche alla buona.
L’altro giorno, visita, — chiudeva il corteo il cane Leone — al brolo, all’orto. Pere e pesche sono l’ambizione della signora. Ma i bruchi al-