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Cioccolani è elencato tra i guerrieri più audaci, die tapfersten Soldaten che hanno spezzato il marmo sepolcrale della tradizione. Lei capisce benissimo che unicamente per questo fatto Cioccolani conserva un obbligo di gratitudine verso la Germania....
— Scusi, contessina, anch’io sono sempre stato in ottimi rapporti con le ditte tedesche, ma mi sembrano un po’ macellai.
— È la caratteristica dei grandi popoli, — risponde con indifferenza.
Io guardo quel suo volto con sempre maggior stupore. Ella, mentre così parla, prende con la mano la tazza del tè: con voluttà versa il contenuto giù nella gola. Sento un gorgoglio. Con la lingua ripassa su le labbra. Tè, liquore, sangue: quella donna mi pare avida di voluttà.
— Inoltre, — riprese ella, — noi amiamo la Germania; noi invidiamo (lei naturalmente non lo andrà a riferire) questa élite di guerrieri, di politici e di scienziati, che fanno marciare tutti i senza-patria del mondo in servizio dell’unica patria germanica! Ebbene, noi abbiamo sacrificato questi nostri sentimenti personali, io e Cioccolani: e siamo al servizio d’Italia, di questa democrazia che è il regno dell’incompetenza. Questa è la nostra tragedia! Ma cosa vuole?