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nale un homunculus, ma di molto peso; però alto quasi come un uomo: il proiettile del mortaio da 420 m. m.! Guido Fusinato fu studiosissimo; ma si deve essere accorto di recente che con tutto il suo studio, egli non aveva fatto a Berlino maggior progresso di quello che fece Marco in Atene, Marco figlio di Marco Tullio Cicerone, il quale figlio consumava allegramente i soldi che gli mandava il babbo e non teneva conto affatto nè delle lezioni di Cratippo filosofo, nè dei saggi consigli paterni: Quamquam, te Marce fili, ecc. ecc.

Non è improbabile, altresì, che Guido Fusinato abbia avuto conoscenza della Carta d’Europa secondo il programma pangermanista: Alldeutscher Atlas! Questa carta, combinata coi mortai da 420 mm., è molto impressionante, e deve avere contribuito ad acuire la neurastenia del povero e buon Fusinato.

Neurastenia: in un uomo di ingegno, essa è l’esasperazione di un’idea ossessionante, la quale cala lenta implacabile come una cupola di piombo, sino a fare, talvolta, poltiglia del cervello. E allora si ha terrore e si affretta la fine. Così fece Fusinato.

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26 Settembre. Bisognerà riprendere la via del ritorno: Bisognerà rimettere le scarpe ai piedi ed il colletto al collo. È seccante. Stelle dell’Orsa, stella di Venere, carro di Boote, gran manto dell’Aurora,