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il romanzo della guerra 101

chi la dà per disperata. Ma chi ricorda i prodigi di resistenza militare di quell’Impero, ne può dubitare. Comunque, pare grave. Certo, dopo il 1866, l’Austria privata della secolare base germanica (Sacro Romano impero) costretta (Drang nach Osten) a cercare con la conquista altra base d’Impero in Oriente, ha qualcosa di fatale. La Prussia, per quanto cavallerescamente fedele, non darà mai ciò che Guglielmo I e Bismarck tolsero con Sadowa.

I nunzi degli immani colpi di maglio che l’esercito russo impone, hanno una ripercussione impressionante in Italia. «Abbasso l’Austria», fu gridato ieri a Roma. C’erano persone di tutti i partiti. Ma è possibile ora? Forse quel sabato sera che venne Renato Serra da me, al mio ritorno da Bologna, e un fremito scoteva il suo corpo come nel presentimento di un attimo storico perduto.

Sarebbe cosa nobile, ora? Si racconta che, quando avvenne il terremoto di Messina, fu detto in Austria: «Questo è il momento buono!» Ma diremo noi lo stesso?


Martedì, 15 Settembre.

Barzini, in uno dei suoi migliori scritti da Parigi, dice che i Parigini ci hanno preso gusto al Die Taube, l’areoplano tedesco scaglia-bombe. Inesauri-