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il romanzo della guerra 95

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12 Settembre. Leggo come anche il Consiglio Comunale di Milano plaude alla neutralità. Filippo Turati vi commemora, con parole molto poetiche, Giovanni Jaurès. Esclama: «Questo assassinato è ancora vivo. Questo ieri è il domani!» Quando?

Curiosa una cosa: l’On. Turati adopera la parola, irrazionale, destino. Naturalmente ne domanda scusa. Ma no, ma no, onorevole! Quando non sappiamo che cosa dire, quando la causa causante sfugge alla nostra ragione, noi diciamo ancora: Destino, Fato, Dio, Maria Vergine, ed altre parole irrazionali.

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Ma certamente non è dell’opinione del defunto Jaurès, nè dell’on. Turati, nè del Consiglio Comunale di Milano, nè dell'Avanti!, un socialista marxista, il cui nome mi è nuovo e che scrive nella terza pagina dello stesso numero dell’Avanti! un articolo, Guerra e socialismo, in sostegno della guerra, mentre tutti sono per la neutralità. È un articolo che può sembrare meritevole della camicia di forza. Ma in sostanza si tratta di uno che prende la baionetta di una sua logica rudimentale e l’innasta. Il ragionamento, spoglio delle impurità verbali, dice così: «Compagni, non siamo tutti d’accordo che questa è la guerra borghese? Ebbene, la presente guerra borghese abbatte e