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«Tanto nell’Italia del nord come in quella del sud esiste povertà del senso tragico: gli aggettivi ne costituiscono il surrogato».
Vi era, poi, una nota che offendeva tutto il genere umano: «Inutile predicare la verità.
«I dormiglioni tirano il collo al gallo! ma con tutto questo lo stupido animale canta pur sempre dopo la mezzanotte e allo spuntare dell’alba.
I galli salvano l’umanità a prezzo del loro collo».
Anche quella mattina Beatus stette nella sua camera per sviluppare questi appunti, ma non ci riuscì. Non aveva reagenti. Però aggiunse questa nota: «Invece dei salterelli, insegnare la ginnastica giapponese che permette a chi è più debole di abbattere un mascalzone».
Ma quando fu verso mezzodì cominciò a sentire un piccolo onesto appetito allo stomaco.
Un’ala di pollo con annessa anca, calda bollente, sarebbe stata gradita. Rammentava il pollo, spennato da Gigia.