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preghiera, e lei deve essere un’anima gentile.... — Ma non potè proseguire, perchè Beatus disse:
— Ma chi glielo ha detto che io sono un’anima gentile? Chi l’autorizza a chiamarmi così?
La giovane donna rimase esterrefatta.
— Sappia, lei, che io sono terribile.
— Ma, signore — disse la donna, — si vede che lei è un’anima gentile.
— Si vede? Crede forse di farmi un complimento? Oh, sarebbe allora una cosa grave se si vedesse!
E Beatus guardò la sua persona, come se invece che adorno di un bel gilè bianco, fosse stato immondo della lordura del grosso cialtrone.
— Io volevo anche dir questo, signore — riprese la giovane donna — che la gentilezza italica mi dava speranza....
— Ta, ta, ta! — interruppe Beatus sorridendo, giacchè non si parlava più della sua gentilezza, ma della gentilezza italica. — Sa lei quale è il vero nome della gentilezza italica? Debolezza italica! Ma lei ieri era presente quando io ho parlato alle autorità cit-