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tendo?»; e il re dei bolcevichi lo sganciò, e procedè coi suoi operai materiali della vita!

«Signor re dei bolcevichi — gridavano a lui — tu lasci indietro tutti gli archivi, e tutta la sacrestia dei sacri arredi, e tutti i sacerdoti dell’intelligenza, disposti a far scuola nel modo più elementare, a dividere ancora il mondo in acqua, aria, terra, fuoco se così è necessario per l’intelletto dei tuoi bolcevichi. Noi saremo i tuoi giullari, Signore; noi porteremo i tuoi colori».

Ma il re dei bolcevichi li respinse, e in questa operazione avvenne che anche a taluno di essi tagliò con la scure le mani e ad alcuno tagliò la testa. Solo gli operai della materiale fatica! Essi hanno dimenticata l’anima loro, e il fiore della primavera: essi hanno una sola anima comune: essi e il metallo delle macchine sono diventate un sangue solo. Sono essi dio, giudice, legge.

Gli operai della materiale fatica, fra noi, intanto giacevano inerti e i loro occhi erano rivolti da quella parte da dove sarebbe apparso il re dei bolcevichi.