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inerte. Chi era l’uomo? lui che era vigile, o coloro che erano inerti? Bel tema per una memoria da spedire all’Accademia dei Lincei! Peccato che Beatus non credesse più alla gloria, nemmeno a quella distribuita dall’Accademia dei Lincei.

Beatus cominciava a gesticolare, ma quell’uomo che stava inerte, levò la mano nera che posava su le ginocchia, come per fermare la manina bianca di Beatus, che volava, e disse:

— Be’, lei mi ha mandato a chiamare, per dirmi cosa?

Allora Beatus si ricordò per quale ragione lo aveva mandato a chiamare, e disse:

— Voi, mio caro, riconoscerete almeno la vostra responsabilità.

Lo stupì lo sguardo di quell’uomo: egli non capiva quella parola responsabilità.

Era un idiota.

Ma, no! Beatus frugò ancora dentro di sè e trovò che l’idiota era lui. Responsabilità? Quale? Non esiste responsabilità.

Quell’uomo capiva benissimo.

— Ecco — disse Beatus —, io vi volevo semplicemente dir questo, mio caro, che voi riconoscerete che siete stato voi.