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levò e salì per il velo; ma fu un attimo perchè la monacella accorse con quella sua leggerezza e con le mani prese la fiamma e la schiacciò. Il sacerdote voltò appena gli occhi. La monacella, movendosi come un fantasma, aveva poi ad uno ad uno raccolti i ceri.
Un piccolo organo cominciò a cantare. In un loggiato della chiesetta trasparivano, ogni tanto, due monache che avrebbero fatto paura ai bimbi se da soli le avessero incontrate nel convento, perchè erano le centenarie dai bianchi occhi. Ma ecco che, cessando il piccolo organo, là dal giardino si udirono note anche più dolci.
Un uccelletto mandava trilli nella chiesa e la riempiva di passione.
Improvvisamente il sacerdote si voltò. Allora Beatus lo distinse nel volto: un volto mansueto e chiaro.
Levava l’ostia.
La monacella fece, come per incantesimo, prosternare le bimbe: essa si prosternò in profonde invènie: le teste, anche degli uomini, erano chinate. Beatus guardò quel disco bianco che il sacerdote sollevava sull’altare. Il sacerdote discese i gradini del piccolo al-