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bronzeo dio Moloc, dove i sacerdoti fenici gettavano bimbi e bimbe, allevate per religione nei ginecei.

Ma ancora apparve a Beatus la testa del Cristo, che aveva veduto nel tempio di Romagna, e dicea: «Io venni per liberarvi dal culto di Mammona e di Moloc. Io non son tenebra, son luce. E se gli uomini antepongono la tenebra alla luce, perchè incolpi me?»

Molta luce innondava la chiesetta, e, imbevuta di sole e del verde del giardino, aveva come ondeggiamenti d’azzurro.

Cristo cammina presso l’azzurro lago di Tiberiade, lambisce la testa ai fanciulli, addita i gigli delle convalli.

Quando il sacerdote infine venne, parve aumentare il silenzio.

Costui aveva una cappa paonazza, e Beatus sentì bisbigliare vicino a sè il nome di un alto prelato.

L’uomo, quale si fosse, dimostrava una gran dignità: vigoroso anche della persona, benchè la nuca — che sola si vedeva — apparisse