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Ora quella mattina della prima comunione, Beatus era da tempo nel suo studio. Si vedeva il sole nascere in una chiarità di rosa: si sentiva nello studio una piccola sveglia.

Quel cosino con tutte quelle rotelline camminava disperatamente.

Si arrestò Beatus per ascoltare il rumore di quel cosino come lo udisse per la prima volta. Pareva andare sempre più disperatamente. Pareva la macchina trebbiatrice del tempo!

Allora Beatus mise fuori di equilibrio la sveglia, e la sveglia si fermò.

Il tempo si fermò.

E guardando i grandi uomini appesi alle pareti, Beatus domandò: «Foste voi, fummo noi a creare il tempo? Certo questo cosino meccanico che rode il tempo, lo abbiamo creato noi».

Rimise in equilibrio la sveglia; e la piccola macchina riprese, come un tarlo famelico, a rodere il tempo.

E così stando, Beatus sentì nel gran silenzio