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e delle lucide armi del pensiero dentro la fortezza ossea del cranio.
Ma, da quel tempo, il giudizio si era un po’ ottenebrato e le armi inceppate.
Tuttavia Sua Eccellenza il ministro, ignorando questi particolari, aveva affidato a Beatus l’onorevole incarico di ispezionare le scuole, e perciò Beatus Renatus da qualche mese viaggiava l’Italia, e aveva preso molti appunti nel suo taccuino per riferire poi a S. E. il ministro.
Questa perturbazione del suo onesto giudizio si era ripercossa anche all’esterno, perchè quelli che lo avevano conosciuto prima della guerra, dicevano di lui: «Come è invecchiato Beatus Renatus!» I suoi capelli si erano imbiancati stranamente, cioè a zone; quasi a scosse sismiche, prodotte forse dal cataclisma della guerra: zone bianche e zone nere appiccicate ai baluardi delle lunghe tempie. Inoltre se si fosse levato i guanti, sarebbe apparsa una manina esangue, come di una giovanetta morta; la quale mano giustificava come egli non avrebbe mai potuto prendere per il collo quel grosso cittadino del sud.