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Dea, la bimba fece capire che le sarebbe piaciuto entrare dentro quei (e non sapeva come dire) che si vedono dietro una lastra, passando per il Corso; dove vanno i signori: ma i veri signori.
Si vedono, dietro una lastra, tappeti; sui tappeti, poltrone; su le poltrone, i cuscini; sui cuscini, signore. Vicino ci stanno i tavolini; sui tavolini ci stanno le tazze e i pasticcini.
Le signore sembrano statue; ma fumano.
Lei voleva indicare un tea—room o un’hall di grande albergo, che ce ne sono parecchi sul Corso.
Beatus la condusse nell’un luogo e nell’altro.
Ma veramente, prima di entrare nel cinematografo, Beatus ebbe un po’ di peritanza.
I cartelloni avvertivano che dentro si rappresentavano i sette peccati capitali, superbia, invidia, lussuria, ecc., e condurci una bambina....
— Ci vanno tutti, — disse la bimba.
È vero. E poi avrebbe dovuto dare spiegazioni di quella sua peritanza.