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sonnia, poteva anche rotolarsi comodamente per il letto giacchè esso, pur non essendo quello che si dice matrimoniale, era di tale ampiezza che sarebbe stato abitabile anche da due. Ma Beatus lo aveva sempre abitato da solo.

Ora Beatus si accorse che il suo letto era stato abitato da due, ma uno non era stato lui. Oltre a ciò, sollevando le coltri, s’accorse che il letto era stato contaminato.

Parve a Beatus cosa doverosa sdegnarsi; e si recò di là e: — Scolastica, — disse dolcemente — quando crederete, e prendendo quel tempo che meglio vi pare, io dico che ve ne potete andare.

— Ah, Maria Vergine, finalmente! — esclamò Scolastica. — Così sarò libera, tornerò alla mia Verona, in Piazza delle Erbe. Mègio le bombe dei tedeschi che star con un omo così rustego, così stravagante, così mato. I lo dixe tuti che l’è mato; lo dixe la portinara, lo dixe el spazzin, lo dixe tuti queli che vien.

Nei momenti di concitazione, Scolastica era ripresa dal dialetto natio.

Chi avrebbe mai sospettato — si chiedeva