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Nel nome del giovanetto amico Roberto Sarfatti, volontario di guerra, caduto combattendo nel gennaio del 1918, a quanti come lui caddero. Il loro sacrifizio appare col tempo di maggiore sublimità, in quanto il loro animo era alieno da competizioni e conquiste, ma solamente Italia! e in quanto Italia sembra, o non ricordare, non riconoscere questa offerta di pure vite per la sua vita.
Roma, gennaio 1920.