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spioventi a ciocche rade giù pel cranio sino a le spalle: una grande energia gli si leggeva nel taglio sottile de le labbra e ne la luce de le pupille che mal si celavano sotto le ciglia folte.
Vestiva con una certa austera eleganza pretesca e nel portamento e ne l’andare lo sorreggeva una dignità signorile e quasi sdegnosa: antico prete, che avea avuto troppo sottile ingegno e troppo studio per la sua condizione e però era triste e pieno d’ombra.
Di lui si sapeva che era stato prolegato in alcune città de le Marche e de l’Umbria e che nel reprimere ogni moto liberale, avea spiegata una sagacia ed una risolutezza violenta e spesso crudele; ma dopo l’avvento di Pio IX al pontificato, o perchè la sua intransigenza spiacesse al nuovo Papa, o piuttosto perchè gli avvenimenti de gli anni ’48 e ’49 lo avessero disilluso, il fatto è che già da quel tempo si era dimesso da ogni pubblico ufficio; avea chiesta ed ottenuta una pieve da amministrare nel suo paese natio e quivi si era ritirato sdegnosamente.
Quella desolata figura nera di prete, la si vedea