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ne la stanza vicina ove un lumicino ardeva davanti all’imagine de la Madonna, ed a quel bagliore si vedeva il profilo de la sposa addormentata.

Una beatitudine, fatta di umiltà e di rassegnazione, lo faceva sorridere e lo invitava a smoccolare con cura il lucignolo ed a rifornire d’olio la lampada. Poi, attorno a l’imagine de la Vergine ridente e gloriosa, adattava certi quadretti di santi minori: v’era S. Giuseppe col bastone fiorito, S. Clara, che reca gli occhi su d’una coppa, San Rocco col bordone e il sarrocchino.

Un mazzetto di fiori, composto di ciocche di viole purpuree, di basilico e di rose, con gli steli ben legati, libava da quelle imagini e da quella lampada un olezzo di misticità raccolta e claustrale.

— Ecco la madre di Dio, la signora del cielo, la sorella de gli uomini, tutta buona, tutta misericordiosa, che veglia il dì e la notte al lume de la lampada ed al profumo de’ fiori su la salute de la modesta casa e dell’umile famiglia. O Maria, fa prosperare i campi, dona salute e pace a me ed ai miei. Allontana i mali pensieri e le male opere da questa dimora ed abbi di noi pietà!