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tenebre montano ne l’aria; le preghiere montano ai cuori.

Ma insieme con l’inno a la Vergine, venivano involontari a la memoria dell’uomo umile i dolci versi di Vergilio — venivano con la forza del fiotto che sale nel mare tumido per la marea:

.....iam stimma procul villarum culmina fumant,
maioresque cadunt altis de montibus umbrae.

Vero è che per bene intendere il sentimento che tutta invadeva la sua anima, conviene dire che non era la memoria che rintracciava quei versi, ma era la divinità stessa di questi nostri campi latini, era la mistica e tacita maestà de la sopravveniente notte, che s’imponeva al pensiero e lo guidava a ricordarsene.

Il sole era sparito; il canto dei grilli cresceva per le chiostre de la vallata.



La cena è lieta di mondi e freschi erbaggi e di lungo conversare su le cose del giorno. Poi la donna ha detto le sue preghiere e si è coricata.