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un poeta nè un filosofo, ma un uomo semplice, e però afferrava il manico dell’aratro e, blando, incitava i buoi a proseguire.

È però vero che se egli avesse avuto conoscenza de la molteplice industria umana, io penso che tutte le macchine e gli artificiosi utensili del mondo gli sarebbero parsi ben poca cosa in confronto del suo aratro, tratto dai mansi buoi grandi con il sole di fronte.



Così vivendo fra i campi e quasi sentendo da vicino il palpito di questa nostra madre terra, la sua anima si era snebbiata dei molti errori e de le molte superstizioni che lo aveano reso incerto o pauroso nel tempo che fu in seminario. Ma di ciò, a vero dire, non si rendeva cagione; soltanto alcuni precetti dell’Evangelo, pieni di umanità, gli si spiegavano all’intelligenza con più intensa luce di vero, e ne le pratiche de la vita