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Madonna, i fiori non si stancavano di diffondere profumo e le rondini di garrire.

E non di rado, in quelle mattine serene, vedendo il suo bifolco che già arava, gli avvenne di volere egli arare, così lo vinceva un’ebbrezza di operosità lieta e forte: e afferrato il manico dell’aratro, stimolava i buoi che grandi e candidi si puntavano coi zoccoli e scendevano il declive del colle. Li stimolava — e, levando il volto, vedeva di contro il cielo tutto incendiarsi ed il mare palpitare. Levavano i buoi grandi mugghi e le passere stormivano a schiera, come ondate sonore.

Gli pareva forse in quell’atto di essere un eroe dei tempi d’Omero, che frena su la biga le poledre candide? o lo incitavano le reminiscenze d’Esiodo che dice: «L’aurora è terza parte di ogni opera; l’aurora molto innanzi ci sospinge ne la via e nel lavoro; l’aurora apparendo, molti uomini indusse nel cammino e a molti buoi impose il giogo?» No: egli arava perchè era buon lavoratore e la gaudiosa eccitazione dei sensi avea bisogno di espandersi in un’attività qualsiasi. Un poeta avrebbe meditato un inno, ma G. Giacomo non era nè