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sentimenti che un tempo erano attribuiti ad una forza immateriale e misteriosa. —
Il vecchio non rispose, come quegli in cui la fede era troppo viva per discutere simile proposito, ma chinò tristamente il capo, e il giovane proseguì:
— Ora movendo da questi principi positivi de la scienza, ne segue che la vecchia morale deve essere modificata, ed anche i rapporti sociali, economici e politici subiranno di necessità un mutamento sostanziale. Che se alcuni filosofi sentimentali, come già fu dei neo-platonici, vogliono conciliare assieme queste nuove idee de l’evoluzione con le antiche de la creazione, ciò si potrà accettare come un fenomeno storico e come un mezzo che la coscienza escogita per rendersi più agevole il passaggio; come anche la tua religione nel dogma ha un valore, ed è bene che rimanga, almeno finchè l’esatta religione de la scienza non sia maturata ne gli animi. Ciò non toglie che siate ne l’errore e nel falso. E questi tentativi stessi di conciliazione fra il nuovo e l’antico, questa tristezza che tu provi, non ti fanno capire che