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ed impedendo quello dei più deboli e dei meno felici. —

— Disse G. Giacomo: — Ma i più forti ed i più felici saranno forse i più buoni? —

— Ecco vedi — rispose il giovane — una di quelle parole su le quali non sarà facile l’intenderci. Secondo natura, o G. Giacomo, sono buoni quegli uomini le cui azioni sono adatte al loro fine; e primo quello di conservare l’individuo e procacciare tutti quei beni che rendono gradita l’esistenza, secondo garantire ed elevare fortemente la prole, in fine raggiungere questo duplice scopo senza impedire che pure altri, forniti di pari forze ed attitudini vi pervengano, anzi aiutarli, per modo che le congiunte energie valgano ad assicurare il benessere di una società nuova, senza errori del passato, sicura del suo tempo e de le sue forze, fiduciosa ne l’avvenire. —

Disse G. Giacomo:

— E le povere madri solitarie che pregano e chiamano i figliuoli morti, e i vecchi rimasti soli ne la vita, per cui una parola d’affetto è più cara che un raggio di sole, e i giovani nel cui occhio