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— E quella bambina dove va? la conosci? —
— Proprio no; ma so che va a lavorare. Passa di qui tutte le mattine e mi dà metà del carbone del caldanino; ma ieri avea un segno su la faccia perchè l’avevano bastonata perchè c’era poco carbone. —
Evidentemente il piccolo lavoratore appariva seccato di quelle domande, e quando G. Giacomo si fu allontanato, riprese a soffiare su le sue braci.
— Poveri bimbi — mormorò il vecchio — così piccini, così soli in quest’ora che dovreste dormire nel letto tepido, vicino a le carezze materne! Povera vita, fredda e triste come questo mattino! Soffia, soffia, ma tutto si spegne su questo suolo viscido, sotto questo immenso grigio del cielo! —
Rivedeva le turbe de la vigilia affaticantisi presso le macchine, la gente che era venuta a pregare in quella chiesa, la misera famigliuola de l’impiegato, ricostruiva il corso de la vita di quelle due creaturine, e sospirò:
— Ohimè, non per questo lavoro, non per questo dolore Dio disse a l’uomo di guadagnare il pane col sudore de la sua fronte! —