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vane, fine ne la parola, nel vestire, nel gesto, lo accolse con molta affabilità. Certo in quell’ora era oppresso da affari; pure disse aver modo di conferire col nuovo cliente; e ciò fu per più tempo che non avesse imaginato, però che G. Giacomo, per quel po’ di esperienza che aveva fatto col babbo, volle di molte cose sincerarsi; e, benchè ne la voce del notaio sentisse già fremere qualche nota d’impazienza, pure ebbe forza di resistere, e volle vedere documenti e di molte questioni avere chiara risposta. In verità era giunto assai inopportuno quel provinciale, e il notaio si domandò poi perchè non gli venne di dirgli così press’a poco:

— Veda, caro signore, oltre a’ suoi affari, ho anche quelli de gli altri: venga in altra ora, domani; oggi non ho tempo. —

Ma il vecchio ragionava con parole così pacate, senza timidezza nè presunzione, con così schietta urbanità, come uomo parla ad uomo, che quel degno signore lo stette ad ascoltare mal suo grado, come colui che era abituato a ben diverso genere di favellare e di porgere.

Inoltre e ne le frasi e ne lo sguardo e nel muo-