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bene ne la carta e legato il cartoccio con lo spago; e anche v’era un cartoccino col sale e un piccolo bicchiere. Mangiò lentamente pensando, e nel pensare si commoveva: il rumore de la via giungeva confuso, soffocato dai cortinaggi grevi de la finestra; le due candele bruciavano sopra il comò di marmo; gli origlieri del letto formavano una pila incomoda a quell’ospite melanconico.



L’indomani dopo mezzodì andò dal notaio. O povero studio del suo povero babbo, come ci avrebbe sfigurato al paragone! E gli veniva a mente quella stanza a pian terreno, laggiù ne la sua casa deserta, con que’ scaffali di legno greggio, rosi dai tarli, il seggiolone di cuoio dove il vecchio era morto. Lì invece era un luccicare di mobili fini, bei scaffali di noce, tavoli foggiati ad arte, tappeti, scrivani molti.

Evidentemente era aspettato, chè, appena detto il nome, fu introdotto. Il notaio, uomo ancor gio-