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— A quest’ora a casa mia diranno le preghiere de la sera! — pensò G. Giacomo; e la sua anima si restrinse in un desiderio mite e lagrimoso del suo seggiolone, ne la sua stanza, fra la sua famigliuola. Le tenebre montano, ma il lumicino de la Madonna arde come un faro e la buona Madre sorride più dolce in quel raccoglimento silenzioso de la sera.



Da qualche ora il treno correva ne le tenebre, quando un lontano chiarore nel cielo, poi un attraversar ripetuto di rotaie, un sibilo continuato e lamentoso annunziarono l’avvicinarsi de la città immensa. Allora fu ne lo scompartimento un destarsi di sonnolenti, quasi increscioso. Era pur dolce cosa l’essere trascinati così attraverso tutta la notte, lasciare che la macchina seguisse la sua via e dormire intanto, o almeno stare lì assopiti, ritardando l’ora dei nuovi dolori e de le nuove fatiche! Giù le valigie da le reticelle, addosso i pastrani e gli scialli!