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esercitazione retorica ne’ tempi lontani de la sua giovinezza, sembrava dire: — Io son giovane e vivo canto ancora! —

Giorni memorabili!

Il dottore avea venduta la sua vecchia rozza e comperato un cavallino baio che fuggiva per le strade come una saetta. Pareva ringiovanito di venti anni e diceva che tutto era un bene, una benedizione di Dio, anche il suo esiglio, anche i suoi patimenti. — Ora, ora cominciano i giorni felici — ripeteva a G. Giacomo — e beati noi che siamo vissuti tanto per assistere a così lieta ventura! — e si studiava di persuadere il suo vecchio amico e confortarlo ne’ suoi dubbi: — Le cose si accomoderanno per via; e Pio IX che benedisse l’Italia del ’48, ancora la benedirà in questi nuovi tempi. Affrettiamo gli eventi!

Ti ricordi tu di Vergilio? — Iam, novus ab interitu saeclorum nascitur ordo..... — e poi fuggiva come invasato sul suo trespolo. Un’altra volta gli ragionava di suo figliuolo che era a la Università e dava molto a sperare di sè, e voleva che anche il figliuolo di G. Giacomo studiasse —