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Ma il dottore crollava le spalle e diceva che sarebbe venuto il tempo che si sarebbe pentito.



Il figliuolo di G. Giacomo imparò a leggere e scrivere e ad essere giovinetto savio e ubbidiente; ed era bello e forte come novella pianta. E più tardi, come fu alquanto cresciuto ne gli anni, ebbe un baroccino ed un asinello e andava quasi ogni mattina al seminario de la città a imparare un po’ di latino e di storia romana, che — come diceva suo padre — è la storia di questa nostra terra e di questa nostra gente.