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Questi, trascinati quasi inconsciamente e loro malgrado forse da quel meccanismo di studi, si troveranno ad aver percorsa la via medesima che i buoni, con i medesimi gradi e gli stessi onori. Allora avverrà che la moltitudine la quale è inetta a giudicare bene da per sè, onorerà e si lascierà guidare piuttosto dai mediocri e dai pessimi che non da quelli che ne sarebbero degni, e ciò naturalmente, poichè l’improntitudine e l’audacia, necessarie a chi vuole acquistarsi l’estimazione del pubblico, si accompagnano, quasi sempre, a la leggerezza de le intelligenze e de le coscienze, mentre le persone che hanno valore grande, d’ingegno o di bontà, sono per natura un po’ timide e disdegnose.

E poi l’universale de gli uomini ha un quale sacro orrore de le altezze; e, se attraverso la lontananza del tempo e de la storia sembrano ammirare certe figure umane, meravigliose e perfette, quando queste si impersonano in individuo vivo e presente, allora se ne rifuggono, o perchè proprio non lo intendono o perchè intuiscono che non sono adatti a seguirne le opere ed i consigli: