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prima — ed anche per i mediocri vi sarà posto, anzi saranno necessari, perchè voi non pensate o non imaginate le infinite applicazioni de la scienza tanto ne gli studi come ne’ commerci e ne le industrie: e poi la politica non la contate voi, quando tutti saranno chiamati a prendervi parte? —

Il prete, seguendo più il filo de le sue idee che per rispondere al suo contraditore, continuò: — Io ho contraria opinione e temo forte che, chiamando tutti i giovani a studiare press’a poco le cose stesse, in uguali scuole, determinando il sistema, la via, il tempo, non si finisca col mettere le pastoie e, forse, isterilire molte intelligenze di quelle che sono libere e geniali. Queste crescono, è vero, per virtù di studio e di pazienza, ma sopratutto perchè sono amiche al cielo e di buon seme: esse hanno bisogno di lietezza e di libertà vera, non di essere costrette a muoversi secondo che stabilisce un ordinamento scolastico, il quale con la sua rigidezza ne deforma il naturale sviluppo. Ma quello che mi dà più pensiero, è per ciò che riguarda la grande pluralità dei giovani: cioè a dire i mediocri ed i pessimi.