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dernità, ancora maestra di vita civile in questi nuovi tempi.

Leggeva i giorni numerati, ricongiungeva il passato al presente sì che gli avvenimenti acquistavano l’impronta di cosa fatale.

Gli eroi de le età trascorse, i martiri, i poeti combattevano, grandi spiriti, davanti ai nuovi eserciti de la gioventù italica; perchè non era solo la generazione presente che si moveva in campo; erano tutte le generazioni morte con tutta la loro gloria immortale che sospingevano avanti e insegnavano la via!

Le parole del vecchio liberale, mentre così parlava, si accendevano di grande affetto, e talvolta sotto l’impeto de le memorie e de l’entusiasmo la voce gli tremava come di pianto. Solo si doleva di quella che chiamava la sua viltà, quando fece domanda d’essere richiamato da l’esiglio; ma, come scusa di una colpa che nessuno dei presenti gli apponeva, ricordava la moglie inferma e bisognosa di più mite cielo, la miseria, la pietà per il figlio.

G. Giacomo, ancora che abituato ai discorsi del medico, si lasciava tuttavia vincere da quelle calde