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Don Leonzio gli insegnerà un po’ di religione e di morale; poi se vedrò che abbia testa, andrà anche lui al seminario a imparare qualcosa di latino e la storia romana, che è per così dire la storia de la nostra gente. Infine vivrà come vivo io o come vuol lui, piglierà moglie, se gli piace, o lavorerà secondo il suo genio. —
— Tu dici questo — ripigliò il medico — perchè sei vissuto sempre qui e non hai idea di ciò che vuol dire scienza e progresso. —
— Sarà come dici; ma io sono proprio convinto che, se gli uomini cominciassero a conoscersi un po’ meglio e a volersi bene l’un l’altro, la scienza e il progresso non potrebbero andare più in là: questa non è un’idea nuova, ma siccome non la si mette mai in pratica, così può passare per nuova. Ora per far questo, con i ragazzi, non ci vogliono tanti collegi, tanti maestri e tanti studi, ma basta il buon esempio e l’ammaestramento dei genitori. —
— Ma dimmi un po’: e se il tuo figliuolo avesse de l’ingegno per riuscire qualche cosa nel mondo, che so io, un musico, uno scienziato, un poeta, non avresti tu rimorso di avergli chiusa la via?