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96 | alfredo panzini |
vi si contradice. Ma voi siete troppo delicato, troppo schifiltoso nella scelta degli amici, cosí che non trovando quelli che volete, vi fate il sangue cattivo, diventate paradossale. E chi vi dice che costoro in tante cose non valgano piú di voi? Tutta l’umanità è la nostra cara amica: merita amore e rispetto. Oh, Catullo, sappiate poi che nella danza esulta l’anima di lei. Infaticabile nella danza! Vedetela là, al suono dei pifferetti e delle tibie vocali, che bel piedino sui sandali lievi! come balla graziosa con la testolina posata sul petto forte di lui, e lui, Egnazio, con quella sua testa dritta, quei denti splendenti, che gira, gira sopra tutte le teste dei ballerini. Che forte barbàtulo è Egnazio! E Celio è un incantatore quando parla: farà carriera in politica. E gli altri come sono eleganti, come sono alla moda! Ciglia e baffetti rasati, sandali di bella fattura. Toghe trasparenti. Sconvenienti! Perché sconvenienti? Sono alla moda. Perché sconcia è la taberna? Come ce ne furono, ce ne sono, ce ne saranno. Quella poi dove va a ballare la signora è il migliore tabarino di Roma, presso il tempio di Castore e Polluce.
Crediamo, Catullo, che voi abbiate torto a deridere la testa di Egnazio perché vuota. Vuota? È piena di risa. Egli ride, ride in ogni occasione: ride sempre. Perché ride? Perché ha bei denti.