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il bacio di lesbia | 91 |
Fu un vero passerotto il cui cuore, a un certo momento, cessò di battere.
I medici greci non avevano ancora trovato il modo di far risuscitare i cuori dei morti. Quindi il passero è morto veramente: non ci verrà più incontro quando noi torniamo a casa; esso cammina con la testolina in giù per la via delle tenebre. Dalla via delle tenebre più alcuno non ritornerà. «Maledette voi siate, cattive tenebre, che divorate tutte le cose belle».
Qui qualcuno può obbiettare:
II cuore di un passero non è mica la morte del cuore di ser Blacatz!
Si risponde:
Se non è la morte di ser Blacatz, è la morte.
Il passerotto ora non fa più cip cip: gaio al sole, gaio alla tempesta, purché sia vita. Non saltella più: la testolina cade in giù. Si, veramente, maledette voi siate cattive tenebre! «Il sole tramonta e ritorna, ma per noi, quando tramonterà questa breve luce, la notte del sonno sarà eterna e risveglio non avrà».
O, sole divino, che conduci la luce e la nascondi, che cosa importa a me se tu vedrai la gloria di Roma e io non la vedrò?
Un altro verso balenava: «Rapian gli amici una favilla al sole a illuminar la sotterranea notte».