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il bacio di lesbia | 89 |
IX
IL PASSEROTTO
iangeteo Veneri! Piangete o Amori!
Pare questo verso un motivetto del Settecento, ma tale non è.
Catullo un giorno si presenta alla dama con una domanda esorbitante. Viene in mente uno che si precipita in banca con un assegno favoloso. La cassiera, pur generosa e ricchissima, non sa come pagare. Questa cifra è quasi superiore alla umana possibilità. Catullo domanda cento baci, poi altri mille, poi altri cento, e ancora mille; e poi ancora da capo.
Questa è una stravagante storia che non ha riscontro nemmeno nelle più stravaganti storie d’amore. Ma non è la storia di una «libido». È la storia di un passerotto.
Oh, passero, delizia della fanciulla mia!
Quella dama teneva per casa un passerotto: le camminava dietro le sottane, le saltellava attorno, veniva su la spalla a prendere il becchime dalle labbra di lei. Era una carezza!
Che cosa è un passerotto?
La più umile fra le creature alate. Arriva appena a fare cip cip; ma con tanta gaiezza!