Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
la modernità di panzini | 233 |
vocano il ginnasio di Castellammare di Stabia, dove il Panzini poteva far tutto a suo modo, spiegare il De bello gallico, pigliare un film dal latino nudo e serrato di Cesare e svilupparlo sullo schermo della immaginativa dei discepoli. E che viaggi, quali palpiti in quelle lezioni! («Divus Julius Caesar, suoni di liuti e di tube giungono ancora a noi da quelle tue favolose imprese, e il nostro cuore palpita di antica passione»). Poi, per passar mattana e vincere malinconia, il bidello gli faceva trovare un ciucciariello sellato: «uno per me, e uno per lui, e cosi andavamo in quei troppo ai miei occhi smaglianti tramonti, lungo quel troppo azzurro Mare Tirreno, a Vico, a Sorrento, o su a Quisisana e a Gragnano, dove rivedo ancora i festoni degli spaghetti, e delle lasagne ad asciugare per le vie, e il rubino saporitissimo:
io don Chisciotte e il bidello Sancio».
Dei reisebilder panziniani, che cominciano nelle Piccole storie del mondo grande e si perfezionano ne La lanterna di Diogene e nel Viaggio di un povero letterato, il più noto è il secondo. Comparve nel 1909 ed insieme con le Faville di Gabriele d’Annunzio diede i primi saggi del lirismo frammentario che fu più tardi il genere preferito dagli scrittori nuovi, i quali cercarono la poesia soltanto nell’attimo e nell’impressione. Il frammento del Panzini non rinnega l’umanità del Carducci, ma resta a fiore di quel panismo che sente l’universo come il gran tutto in cui rientrerà la nostra vita operosa:
Il mare vicino faceva anelare i pioppi stormendo, come un respiro fresco dopo l’afa diurna. Sentii il colore della luce, calda come d’oriente, che il sole dona con speciale munificenza a quell’angolo ignoto di terra, e mi sorrise l’illusione che essa debba arrivare anche a quelli che giacciono sotto terra, e le tenebre ne siano consolate: mi parve (o sogno, dono di Dio!) che riposando un di sotto quelle glebe natie, udrò ancora il susurro del mare.
Anziché la sensazione spoglia e la parola viva e aderente che ritrae le cose con gioia pittorica, hai qui il subito risolversi dell’armonia del periodo in un ritmo puro e universo che segna i vari momenti dell’emozio-