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14 | alfredo panzini |
eran defluiti a Roma come onde per dighe spezzate.
L’oro, però, porta scalogna.
E anche qui viene a mente il capriccio degli Dei.
Oppure si potrebbe fare questa supposizione:
Quando avvenne la distruzione di Cartagine, i sacerdoti romani dissero agli Dei di Cartagine che se volevano, potevano trasferirsi a Roma, dove avrebbero avuto onori e templi. Fu allora che Scipione Emiliano disse a quei sacerdoti che pregavano di aumentare la potenza di Roma: «Roma è grande e potente abbastanza. Preghiamo gli Dei che la conservino sempre cosí».
Gli Dei orientali, essendo venuti ad abitare in Roma, si presero vendetta?
L’oro fa come l’idropisia: gonfia e asciuga. Molti divennero scarni, cioè falliti nel patrimonio. Bisogna rifare il patrimonio. Come si fa? si diventa conduttori di cori, di masse corali, ciò che i Greci dissero «demagoghi». Ecco demagoghi e plutocrati: i due poli dell’elettricità. Quanto popolo nuovo era defluito a Roma! Tutti cittadini romani, signori del mondo, ma pochi erano i grandi ricchi, moltissimi i poveri, le genti medie erano disperse. E allora quante leggi per far ritornare all’aratro e alla vanga quelli che si erano disa-