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142 | alfredo panzini |
ce all’anima sua. Questo grande studioso, invece di chiudere gli occhi in pace, dover morire cosi sanguinosamente! Fu ben crudele destino. Uomo senza colpa! Se un appunto gli può essere rivolto, è questo: chi studia Panezio, Platone, e la logica di Aristotile, è bene non si metta in mezzo fra demagogia e oligarchia.
Le sue benemerenze vennero riconosciute sùbito. Il divo Augusto disse di lui con l’ammirabile sua precisione: «Uomo insigne fu questi: grande di pensiero e di cuore. Amò molto la Patria».
E riconoscimento anche maggiore gli venne dalla Storia. Per secoli e secoli egli fu autorevole come Aristotile.
E intanto che cosa avvenne? Avvenne che tutte le brutte cose che egli disse contro Clodia passarono nella Storia.