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134 | alfredo panzini |
Marce fili»; ma la figlia Tulliola era rimasta in casa, ed era tutto il bene di lui. Creaturina delicata e sensibile come papà, amava tanto il babbo quanto la mamma, e mai li avrebbe voluti divisi. Se ne risentiva di questi dissidii, era palliduccia e dimagrava invece di fiorire.
Accadde in questo tempo quel grande processo contro Clodio, e Terenzia disse al marito:
— Be’! La vuoi far finita?
— Volesse il Cielo! —, rispose Cicerone.
Terenzia disse:
— O Marco Tullio, uomo integro e puro soltanto nelle tue ciarle e nelle tue scritture, ecco venuto il momento per dimostrare che tu non ami quella donnaccia di Clodia. Va a deporre in Senato quello che fu veramente: che Clodio quel giorno del primo di maggio era in casa nostra.
Cicerone, che era sotto quella tortura, cosi aveva fatto.