Pagina:Panzini - Dizionario moderno.djvu/71

Att — 29 — Att

plomatica; cho segue qualche alto personaggio con più mono apparenza di dignità. Vi risponde pienamente la parola addetto, ma l’uso quasi costante del francese finirà col render inusitata la voce italiana.

Attaches: la nuova moda di Francia alla elegante giarettiera ha sostituito provvisoriamente due legacci che dal busto partendosi, fermano le calze dello donne, e così francesemente sono denominati.

Attelage: è quello che noi diciamo attacco tiro e deriva dal verbo atteler. Anche nell’italiano classico v’è il verbo attelare e il part. attelati, ma solo nel senso di stendere in ordinanza militare l’esercito. Dev’essere voce di origine celtica, ma notevole è come i maggiori lessicografi (Tommaseo, Tramater, etc.) la facciano derivare e parmi erroneamente da tela, quasi stendere a mo’ di tela.

Attendente: il soldato che fa i servigi personali all’uffiziale: termine alquanto più eufemistico d’ordinanza.

Attìnia: o anemone di mare. Animale marino sedentario o a lenta locomozione, appartenente al tipo dei celenterati. È molle, cilindrico, cavo, aderente al substrato per la parte inferiore e avente nella superiore la bocca, circondata da tentacoli retrattili. Alcune specie posseggono organi urti canti.

Attìntco: termine fisico, detto dei raggi dello spettro solare, ultravioletti, con azione chimica (su le lastre fotografiche).

Attivare per attuare: V. Attivazione.

Attivazione: questa parola molto usata e che pochi dizionari registrano, è un neologismo che ricorda l’activation dei francesi. Attivazione differirebbe da attuazione in ciò che questa parola indicherebbe il ridurre in atto, quella il principio e la sollecitudine di un dato lavoro. Ma sono sottigliezze che non giustificano l’abbandono della buona parola. Ciò vale anche pel verbo attivare (fr. activer).

Attività: nelle locuzioni essere, mettere in attività ricorda, il francese en activité. Certo noi possiamo dire più brevemente impiegato (?) in servizio e fuori servizio, legge in vigore etc. o si dice, non però tanto che il modo francese non prevalga specie nel linguaggio degli uffici. (Giustamente il Rigutini ripudia tale locuzione.

Attivo: nella tecnologia e contabilità commerciale è l’opposto di passivo e significa l’ammontare dei valori posseduti di cui si è creditori. E siccome ogni operazione commerciale si risolve in un bilancio di dare ed avere, così la contabilità riposa tutta sopra un continuo rapporto tra l’attivo e il passivo. Commercialmente un’impresa, un’azienda, si dicono attive quando i redditi, i proventi, i profitti sono tali da soddisfare alle spese e rimunerare il capitale e l’opera dell’imprenditore. Un bilancio attivo, un patrimonio attivo, una situazione attiva sono tutte espressioni indicanti l’eccedenza dell’attività su la passività. Da questo senso derivano alcune locuzioni e significati estesi a senso morale come mettere all’attivo per dire notare fra le qualità buone, positive, utili, etc.

Attorney: parola inglese che significa press’a poco come procuratore presso di noi. L’attorney général è un ufficiale publico di nomina sovrana rispondente al nostro procuratore del Re.

Attore: in termine giudiziario significa colui che esercita un’azione in giudizio, notificando una citazione.

Attrito: (dal lat. ad e tero = consumo) voce del linguaggio fisico passata nel senso morale per indicare non tanto la discordia quanto l’incontrarsi urtando ed offendendosi di volontà, di forze, di sentimenti etc.

Attualità: non nel senso filosofico di virtù attiva, ma di cosa del momento è versione del francese actualitè. Tuttavia questa voce è così entrata nell’uso che si può condannarla sin che si vuole ma non si potrà impedire che tutti l’usino: una questione di attualità, un libro di attualità etc. Il valore vero delle parole in genere sta nella loro immediatezza e comprensibilità. Logica vuole adunque che si faccia posto anche all’iperbole francese palpitante di attualità. La quale è difforme però al carattere della lingua italiana. Di simili fenomeni ve ne ha a iosa. Rispondono i più: «ma le lingue si evolvono!» «Certamente, ma evolversi secondo l’in-